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Pericoli nell’esternalizzazione della diagnostica: preoccupazioni della Sibioc in Lazio

La Sibioc esprime preoccupazione per la riorganizzazione dei laboratori di diagnostica clinica in Lazio, avvertendo che l’esternalizzazione potrebbe compromettere la qualità delle analisi e la salute dei pazienti.

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Pericoli nell'esternalizzazione della diagnostica: preoccupazioni della Sibioc in Lazio - Movitaliasovrana.it

Il progetto di riorganizzazione dei laboratori di diagnostica clinica avanzato dalla Regione Lazio ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra i professionisti del settore medico. L’adozione di modelli improntati al General Contractor e al Global Service, caratterizzati da logiche commerciali e un focus sull’esternalizzazione delle attività diagnostiche, potrebbe compromettere la qualità delle analisi e, di conseguenza, la salute dei pazienti. Queste considerazioni provengono dalla Sibioc, la Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica, con un appello a riflettere attentamente prima di procedere.

L’importanza della medicina di laboratorio

La medicina di laboratorio è una colonna portante del sistema sanitario nazionale. Attraverso esami diagnostici accurati, essa guida il percorso di prevenzione e diagnosi delle malattie, influenzando direttamente le decisioni terapeutiche. Marcello Ciaccio, presidente nazionale della Sibioc, sottolinea che “la qualità del dato scientifico è fondamentale per garantire un’assistenza adeguata.” Ogni fase del processo diagnostico, dalla preanalisi a quella post-analitica, deve essere effettuata sotto rigorosi standard, per evitare risultati imprecisi o fuorvianti. Ciò richiede specialisti ben formati e aggiornati, nonché l’adozione di standard internazionali e un sistema di accreditamento efficace.

Le implicazioni di un eventuale cambiamento al sistema di rimborso – da uno basato su analita a uno su referto – non vanno sottovalutate. Un passaggio siffatto potrebbe porre l’accento più sulla quantità di output amministrativo piuttosto che sulla qualità delle indagini cliniche. Si corre quindi il rischio di fare un’abdicazione alla cura e alla precisione nel nome di una presunta semplificazione burocratica, il che sarebbe inaccettabile per chi si occupa della salute pubblica.

I rischi dell’esternalizzazione dei servizi

La Sibioc ha espresso una netta contrarietà all’esternalizzazione delle attività di medicina di laboratorio, invocando la necessità di mantenere sotto controllo le performance diagnostiche all’interno del sistema sanitario. Affidare la diagnostica a soggetti esterni, che non si assumono la responsabilità clinico-scientifica, potrebbe creare un disallineamento tra il professionista e la qualità del servizio. Questo scenario potrebbe privare il sistema di un controllo diretto, essenziale per garantire accuratezza e tempestività nelle analisi.

Ciaccio evidenzia che “l’affidamento di tali attività a terzi non qualificati potrebbe rivelarsi una scelta dannosa,” non solo dal punto di vista tecnico, ma anche per la fiducia costruita nel tempo tra professionisti e pazienti. Per garantire la qualità delle analisi diagnostiche, è imperativo mantenere un legame diretto tra chi svolge il lavoro di diagnosi e chi ne è responsabile. L’accuratezza e l’appropriatezza delle indagini devono essere prioritari nel sistema sanitario per preservare la salute pubblica.

Una questione di responsabilità

Le preoccupazioni espresse dalla Sibioc non si limitano all’ambito scientifico; si estendono a una più ampia responsabilità sociale. La qualità della medicina di laboratorio non è solo una questione di tecnica e competenza professionale, ma rappresenta anche un impegno verso i cittadini. È fondamentale che le decisioni relative alla diagnostica vengano prese nell’interesse della salute collettiva, tenendo sempre presente il valore dell’accuratezza delle indagini diagnostiche.

Le sedi decisionali devono considerare i rischi legati all’eccessiva commercializzazione del settore sanitario. La salute della popolazione non può essere ridotta a meri numeri e statistiche; ogni scelta in questo ambito deve essere ponderata con attenzione e responsabilità. In un contesto dove la tecnologia e l’automazione stanno assumendo un ruolo sempre più centrale, è cruciale che l’elemento umano, rappresentato dai professionisti della salute, continui a garantirsi un posto di rilievo. Solo in questo modo sarà possibile tutelare davvero la salute dei cittadini e del sistema sanitario nel suo insieme.