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Sospensioni nella produzione automobilistica: la crisi delle terre rare al centro della tensione globale

La crisi delle terre rare, essenziali per le batterie delle auto elettriche, minaccia la produzione automobilistica globale a causa delle restrizioni cinesi e della dipendenza dai fornitori asiatici.

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Sospensioni nella produzione automobilistica: la crisi delle terre rare al centro della tensione globale - Movitaliasovrana.it

Il settore automobilistico si trova di fronte a un nuovo e inaspettato pericolo che minaccia la stabilità delle forniture e la continuità della produzione. Le terre rare, elementi essenziali per la realizzazione delle batterie delle auto elettriche, sono al centro di un conflitto commerciale che sta bloccando l’accesso a materiali indispensabili. La Cina, che controlla quasi interamente la filiera produttiva, ha adottato misure drastiche in risposta alle tensioni con gli Stati Uniti, creando una situazione di impasse che ha conseguenze dirette sui costruttori di automobili in tutto il mondo.

Le terre rare: risorse preziose sotto attacco

Le terre rare sono un gruppo di 17 metalli rari indispensabili per molte tecnologie moderne, e in particolare per le auto elettriche. A partire dal 2020, la crescente domanda di veicoli a basse emissioni ha fatto aumentare l’importanza di queste risorse. La Cina detiene il monopolio dell’industria delle terre rare a livello globale, controllando il 70% dell’estrazione, l’85% della raffinazione e il 90% della produzione di leghe metalliche e magneti derivati. Queste statistiche, fornite da AlixPartners, evidenziano il rischio per i costruttori automobilistici che si sono affidati sempre più a forniture cinesi per alimentare le loro linee produttive.

Le restrizioni cinesi alle esportazioni di terre rare, imposte come ritorsione ai dazi statunitensi, hanno colto di sorpresa molte aziende automotive. Queste hanno immediatamente avvertito l’urgenza di garantire l’accesso a questi materiali, preoccupate che una carenza possa compromettere seriamente la produzione. La Commissione Europea ha messo in guardia sul fatto che, se non vengono adottate misure adeguate, l’Europa potrebbe diventare ancora più vulnerabile a queste interruzioni nel approvvigionamento.

Le conseguenze della dipendenza cinese

Il dipendere largamente dalle forniture cinesi non è una novità per il settore automobilistico, ma la crisi attuale ha portato a una crescente inquietudine tra i costruttori. Da un lato, c’è una mancanza di opzioni alternative ai fornitori cinesi e, dall’altro, una crescente ansia per le conseguenze economiche nel caso di un blocco delle forniture. Le aziende non cinesi di terre rare faticano a competere in termini di costo ed efficienza, rendendo difficile agli altri produttori riprendere il controllo della filiera.

Frank Eckard, amministratore delegato della Magnosphere, ha evidenziato come la situazione sia diventata così critica che molti costruttori di veicoli sono disposti a pagare qualsiasi prezzo pur di garantirsi le terre rare necessarie. Le aziende automobilistiche italiane, rappresentate da Roberto Vavassori dell’Anfia, hanno avvertito che le scorte di questi materiali sono limitate, spesso sufficienti solo per un mese o poco più. Ciò rende la situazione insostenibile e sottolinea il bisogno di azioni immediate per diversificare le fonti di approvvigionamento.

Scenari futuri e azioni necessarie

Il panorama attuale suggerisce che la crisi delle terre rare potrebbe riassomigliare a quella dei semiconduttori, che ha colpito duramente l’industria automobilistica tra il 2020 e il 2022. Durante quel periodo, l’assenza di chip dipendenti dalla catena di approvvigionamento globale ha causato gravi rallentamenti nella produzione. Ad oggi, l’industria teme che le stesse dinamiche possano ripetersi, con fabbriche che potrebbero fermarsi se non si trova un modo per garantire flussi di approvvigionamento costanti.

L’incontro recente tra la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, e il presidente francese, Emmanuel Macron, è stato un passo importante per affrontare queste questioni. Con la comunicazione delle complessità legate all’attuale approvvigionamento delle terre rare, gli attori europei si trovano di fronte a una sfida significativa: quanta urgenza verrà data a diversificare le fonti e a garantire un’industria automobilistica sana e sostenibile? Le prossime mosse nel campo politico ed economico saranno decisivi per il futuro del settore.