Crisi occupazionale nelle imprese artigiane: difficoltà nel reclutamento dei lavoratori
La carenza di lavoratori nel settore artigiano italiano, con il 60% delle assunzioni complicate, evidenzia un grave mismatch tra domanda e offerta, spingendo le imprese a cercare manodopera straniera.

Crisi occupazionale nelle imprese artigiane: difficoltà nel reclutamento dei lavoratori - Movitaliasovrana.it
Il fenomeno della carenza di lavoratori nel settore artigiano rappresenta una sfida significativa per molte imprese italiane. Secondo recenti rapporti di Unioncamere, il problema si è manifestato in modo marcato lo scorso anno, con quasi il 60% delle assunzioni programmate che si è rivelato complicato da realizzare. Questo dato allarmante è emerso durante il Seminario estivo della Fondazione Symbola, tenutosi a Mantova, dove il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, ha sollevato queste criticità.
Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro
I dati forniti da Unioncamere e dall’Istituto Tagliacarne rivelano una situazione preoccupante: le difficoltà di reperimento di candidati da parte delle imprese artigiane superano quelle già elevate riscontrate nelle aziende non artigiane con meno di 50 dipendenti, che si attestano intorno al 49,9%. Questa differenza di circa 10 punti percentuali sottolinea la gravità del mismatch tra la formazione disponibile e le effettive richieste del mercato del lavoro. Prete ha messo in evidenza come, in risposta a questa carenza di candidati, circa un’impresa artigiana su quattro è stata costretta a rivolgersi a lavoratori extra comunitari, dimostrando la necessità di una strategia di integrazione più efficace.
L’integrazione dei lavoratori stranieri nel settore artigiano
Il presidente di Unioncamere ha poi sottolineato che le imprese artigiane non sono solo un motivo di preoccupazione per il mercato del lavoro, ma anche un modello esistente di integrazione. Nel 2024, è previsto che oltre 220.000 imprese artigiane saranno guidate da stranieri, costituendo il 17,8% del totale e mostrando una crescita del 25,2% rispetto a dieci anni fa. La presenza di imprenditori stranieri non solo arricchisce il panorama economico, ma rappresenta anche una risorsa preziosa per contrastare la penuria di manpower. Le storie di successo di questi imprenditori mostrano come le competenze e le esperienze diversificate possano contribuire a un ambiente di lavoro più dinamico e creativo.
Un simbolo del Made in Italy
Le imprese artigiane, oltre ad affrontare sfide occupazionali, sono anche un pilastro fondamentale del Made in Italy. Come evidenziato da Prete, quasi 22.000 imprese artigiane sono attive nel settore dell’export, il 63,6% delle quali vende prodotti legati all’eccellenza italiana nel mondo. Settori come l’agroalimentare, l’abbigliamento, l’automotive e l’arredamento dimostrano l’importanza di queste aziende nella promozione del prodotto italiano all’estero. In particolare, il settore della moda si distingue, con il 18,4% delle artigiane esportatrici che si concentrano in questo ambito, contribuendo notevolmente all’immagine e al prestigio del Made in Italy a livello globale.
L’analisi di queste dinamiche evidenzia quanto sia cruciale affrontare la questione della penuria di lavoratori per garantire la sostenibilità delle imprese artigiane e, conseguentemente, dell’economia italiana.