Fratelli d’Italia contro la scelta della Giunta di Schio sul SAI: raccolta firme in città
Fratelli d’Italia critica la Giunta di Schio per il rinnovo dell’adesione al Sistema di Accoglienza e Integrazione, denunciando un sovraccarico di richiedenti asilo e chiedendo una revisione delle politiche locali.

Fratelli d'Italia contro la scelta della Giunta di Schio sul SAI: raccolta firme in città - Movitaliasovrana.it
Il partito Fratelli d’Italia ha reso noto il proprio dissenso riguardo alla decisione della Giunta comunale di Schio di rinnovare l’adesione al Sistema di Accoglienza e Integrazione per il prossimo triennio 2026-2028. La scelta, volta a potenziare l’accoglienza per i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale, ha suscitato proteste e mobilitazioni locali con un gazebo per la raccolta firme previsto sabato mattina in P.ta Garibaldi.
Superamento dei limiti di accoglienza: una scelta irresponsabile
Fratelli d’Italia critica apertamente l’adesione alla rete SAI, sottolineando che la partecipazione dei Comuni a questa iniziativa è volontaria. Secondo il capogruppo Alex Cioni, la Giunta Marigo commette un errore nel confermare l’adesione, soprattutto considerando che attualmente a Schio ci sono 196 richiedenti asilo. A settembre 2024, il numero era di 171, ma il Comune ha precisato che il dato potrebbe includere individui che non hanno aggiornato la loro residenza anagrafica. Ciò significa che, nonostante la situazione sia complessa, il numero attuale supera il limite suggerito dall’accordo SAI, che prevede al massimo 78 richiedenti asilo in base alla popolazione della città.
Cioni denuncia quindi che, al di là delle spiegazioni fornite dall’amministrazione, il criterio di sostenibilità non è stato rispettato, aggravando un problema già esistente di sovraccarico nell’accoglienza di rifugiati. La preoccupazione principale è che Schio possa gestire una quantità eccessiva di richiedenti asilo, compromettendo la qualità della vita dei residenti e la coesione sociale della comunità.
Criticità del nuovo accordo SAI
Il nuovo accordo SAI prevede non solo il rafforzamento della rete di accoglienza, ma anche impegni crescenti per i Comuni partecipanti. Ciò include il reperimento di nuovi alloggi, la messa a disposizione di personale e risorse, oltre all’organizzazione di eventi specifici. Fratelli d’Italia si preoccupa che questo comporterà un onere aggiuntivo e complicazioni per la comunità scledense.
Cioni ribadisce che la saturazione della vita sociale può portare a tensioni nel sistema e a difficoltà significative per l’inserimento dei nuovi arrivati. Secondo il suo parere, gestire un elevato numero di richiedenti asilo senza una strategia chiara porta a un definitivo indebolimento del tessuto sociale. La denuncia si concentra sul fatto che le politiche di accoglienza dovrebbero includere il coinvolgimento attivo della comunità, piuttosto che imporsi unilateralmente.
Richiesta di revisione e rispetto dei criteri nazionali
Piero Prandina, coordinatore del circolo di Fratelli d’Italia, sollecita l’amministrazione comunale a riconsiderare la propria posizione e a praticare un approccio più attento. Secondo Prandina, la solidarietà verso le persone in difficoltà non dovrebbe gravare in modo eccessivo sui territori già provati. La richiesta si concentra sul rispetto dei criteri di proporzionalità stabiliti a livello nazionale, affinché si eviti di sovraccaricare una singola comunità.
La raccolta firme avviata mira a spingere la Giunta a sospendere ogni nuovo impegno per il progetto SAI, in attesa di una ridefinizione delle politiche che garantisca equità e sostenibilità, tutelando i diritti e le esigenze degli abitanti di Schio.
L’amministrazione comunale sotto accusa
Fratelli d’Italia critica l’amministrazione per non assumersi la responsabilità delle conseguenze legate all’adesione al progetto SAI. Cioni sottolinea che, accettando di far parte del sistema, l’amministrazione sembra avallare situazioni problematiche riguardo alla gestione delle cooperative coinvolte nell’accoglienza. Negli ultimi anni, Schio è diventata un hub per richiedenti asilo, e il partito chiede al sindaco di tutelare gli interessi della cittadinanza piuttosto che avallare interessi privati.
Il capogruppo di FdI mette in evidenza che l’assenza di un controllo sulle soglie di sostenibilità e la trascuratezza rispetto ai problemi espressi dai cittadini portano a una situazione insostenibile. La comunità si trova in difficoltà, mentre le cooperative girano profitti senza una visione chiara per il futuro della città.
Sostegno al Governo Meloni e difesa della coesione sociale
Cioni e Prandina esprimono il loro appoggio alle politiche del Governo Meloni contro l’immigrazione illegale, sostenendo una gestione più rigorosa e selettiva, in particolare nei confronti di profughi ritenuti non aventi diritto. La loro posizione è che la linea adottata dal Governo inizi a ricevere riconoscimenti a livello europeo, pur essendo un processo certamente complesso. Tuttavia, sottolineano che Schio ha già fatto la sua parte.
Le zone centrali e i quartieri limitrofi di Schio sperimentano un carico insostenibile di presenze straniere. La paura è che la città si trasformi in un centro di accoglienza permanente, con tutte le implicazioni negative che questo comporta per l’identità locale e la coesione sociale, dovuta a un’alta concentrazione di residenti provenienti da altre nazioni. Per Fratelli d’Italia, è arrivato il momento di rivedere le politiche di accoglienza, nel rispetto delle esigenze della comunità.