Il volo Condor da Zurigo a Creta si trasforma in un’odissea di 32 ore senza approdo
Un volo da Zurigo a Creta si trasforma in un’odissea di 32 ore per i passeggeri, bloccati tra cancellazioni e mancanza di assistenza, senza mai raggiungere la meta.

Il volo Condor da Zurigo a Creta si trasforma in un’odissea di 32 ore senza approdo - Movitaliasovrana.it
Un volo di linea spesso rappresenta una comoda e rapida soluzione per spostarsi, ma non è stato così per un gruppo di passeggeri partiti da Zurigo con destinazione Creta. Il volo Condor, previsto per due ore, ha visto i passeggeri bloccati in un’odissea durata ben 32 ore, durante le quali non sono mai riusciti a mettere piede sull’isola greca. Tra cancellazioni, scali non programmati e mancanza di assistenza, l’esperienza è stata tutt’altro che piacevole.
Il decollo e il primo tentativo di atterraggio
La partenza da Zurigo è avvenuta con un ritardo di mezz’ora, alle 6:50 del mattino del 24 maggio. I 137 passeggeri e i sei membri dell’equipaggio si sono imbarcati pieni di attese e speranze. Tuttavia, al momento dell’arrivo previsto all’aeroporto di Heraklion, i forti venti hanno imposto il primo grande ostacolo: impossibilità di atterraggio. Il comandante ha tentato diverse manovre, svolazzando per ben nove volte sopra l’aeroporto, sperando in un miglioramento delle condizioni meteo. Le ore passavano e il carburante iniziava a scarseggiare, costringendo l’equipaggio a considerare prime alternative.
Alle 11:24, il pilota ha deciso di dirottare l’aereo verso Atene per un primo rifornimento. Una sosta forzata che è stata ben lungi dall’essere la soluzione. Dopo oltre due ore di fermo, il volo è ripartito verso Creta, ma la sorte non ha riservato alcuna fortuna e l’Airbus ha dovuto constatare un nuovo insuccesso.
Scali imprevisti e mancanza di assistenza
Nonostante gli sforzi, le condizioni meteo non hanno concesso alcun miglioramento. L’Airbus A320, incapace di proseguire verso la meta inizialmente programmata, ha quindi puntato su Kos, dove è atterrato per una sosta tecnica. A questo punto, i passeggeri speravano di avere almeno un po’ di supporto. Ma le incertezze erano destinate a continuare.
Dopo una breve sosta, l’aereo è ripartito, ma non per rimettersi in rotta verso Creta. Alle 18:00, il volo è stato definitivamente dirottato su Salonicco, dove l’equipaggio ha raggiunto il limite massimo di ore di volo. La situazione, giunta a questo punto, era diventata insostenibile, e la compagnia aerea è stata costretta a prendere una decisione definitiva. Un portavoce di Condor ha comunicato: “Poiché le condizioni meteorologiche purtroppo non sono migliorate, il volo è costretto a tornare a Zurigo.”
Il ritorno a Zurigo e le conseguenze per i passeggeri
Il giorno successivo, tra le speranze residue, una nuova chance è stata concessa: alle 9 del mattino è stato avviato un altro tentativo di volo verso Heraklion. Ma il vento, ancora dominante, ha costretto l’aereo a un nuovo ritorno su Atene. A questo punto, non c’erano più alternative, e il volo ha fatto rotta definitiva verso Zurigo, atterrando alle 15:00. Un viaggio che doveva concludersi a Creta si era trasformato in un lungo rientro a casa, un vero e proprio incubo che ha tenuto i passeggeri impegnati per ben 32 ore.
A giudicare da quanto riportato, la situazione si è rivelata frustrante non solo per la durata del viaggio ma anche per la mancanza di supporto fornito agli sfortunati viaggiatori. A bordo, infatti, è stato offerto solo un bicchiere d’acqua e la notte trascorsa a Salonicco è stata a carico dei passeggeri. Nel racconto di una passeggera si legge: “Ci hanno detto che dovevamo arrangiarci con l’hotel. Nessuna assistenza. Abbiamo pagato tutto noi.” Un esempio che sottolinea come, in situazioni di emergenza, l’assistenza dei vettori aerei possa risultare insufficiente.