Nuova fase dell’inchiesta sul delitto di Garlasco: i reperti analizzati dai periti
Nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi si intensificano con la consegna di reperti al gup di Pavia, mentre emergono nuove testimonianze che potrebbero riaprire il caso e chiarire dinamiche cruciali.

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Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi continua a tenere alta l’attenzione dopo anni di incertezze e polemiche. La nuova inchiesta bis, che ha appena preso avvio, ha visto un importante passo in avanti con la consegna dei reperti al gup di Pavia, Daniela Garlaschelli. Questi oggetti rappresenteranno il fulcro dell’incidente probatorio. Attualmente, l’unico indagato è Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, il quale ha suscitato interesse e curiosità mediatica. L’omicidio risale al 13 agosto 2007 e ha già visto la condanna definitiva di Alberto Stasi, allora fidanzato della 26enne. La ripresa dell’attività investigativa promette di far luce su un caso che continua a generare domande e tensioni.
Consegna dei reperti e indagini
Il luogo della consegna dei reperti è stato la caserma dei carabinieri di via Moscova a Milano, centro operativo del nucleo investigativo che collabora con la Procura di Pavia. I professionisti coinvolti in questa fase includono la genetista Denise Albani e Domenico Marchigiani, oltre ai consulenti della famiglia Poggi, tra cui Luciano Garofano e Marzio Capra. Garofano, ex comandante del Ris dei carabinieri, ha già espresso la sua convinzione circa l’efficacia del lavoro svolto durante le indagini iniziali. Con un approccio propositivo, ha sostenuto l’importanza di questa nuova verifica per confermare il lavoro effettuato anni fa.
L’apertura degli involucri che contengono i reperti è fissata per il 17 giugno, data in cui si avvieranno gli accertamenti irripetibili. Garofano ha sottolineato che, nonostante le critiche, il lavoro del Ris è stato preciso e privo di errori sostanziali, evidenziando il valore dei metodi utilizzati all’epoca, come laser e scanner 3D, già impiegati nella prima inchiesta. Gli accertamenti effettuati dovrebbero, secondo le sue parole, rafforzare le evidenze già emerse nel corso del processo che ha portato alla condanna di Stasi.
Il parere degli esperti
Durante questo incontro, sia Garofano che Capra hanno rilasciato dichiarazioni a stampa e hanno commentato i processi in corso. Garofano ha enfatizzato come l’operato del Ris sia stato di alto livello, mentre Capra ha concentrato la sua analisi su un’impronta fondamentale rinvenuta sulla porta d’ingresso della villetta dei Poggi. Questa impronta, considerata potenzialmente lasciata dall’aggressore, rimane al centro di un dibattito tra gli esperti. Capra ha affermato che i risultati sono attualmente molto limitati e richiedono cautela. La precisione con cui potrebbero essere analizzate queste prove sarà determinante per la strada che l’inchiesta prenderà in futuro.
Le parole di Garofano e Capra confermano un impegno collettivo verso un’indagine accurata e l’idea che nuove tecnologie potranno fornire ulteriori chiarimenti. Sembra che i risultati degli accertamenti non dovranno sorprendere, ma piuttosto confermare le tracce genetiche già in possesso degli inquirenti.
Sviluppi recenti e dichiarazioni sorprendenti
Recentemente, una nuova voce ha catturato l’attenzione dei media, quella del medico legale Pasquale Mario Bacco. Conosciuto per le sue controversie durante la pandemia, Bacco ha rilasciato un’intervista in cui parla di un’impronta rinvenuta sulla gamba di Chiara Poggi. Questa impronta, secondo lui, sarebbe compatibile con il piedino di una stampella dotata di pallini antiscivolo, il che riapre interrogativi sulla dinamica dell’omicidio e l’identità dell’aggressore.
Alla luce di questa nuova testimonianza, le reazioni tra gli esperti e i membri della famiglia Poggi potrebbero influenzare il corso dell’inchiesta. L’attenzione dei media e del pubblico resta alta, in attesa di ulteriori sviluppi, mentre il mistero del delitto di Garlasco continua a incuriosire e a inquietare. La speranza che un’indagine approfondita possa finalmente fornire risposte atte a chiudere un capitolo doloroso per la famiglia e i cittadini è palpabile, ma resta da vedere quali evoluzioni avrà questa storia nei prossimi mesi.