Tar del Lazio annulla Daspo contro CasaPound: un nuovo capitolo nella controversa storia della destra
Il Tar del Lazio annulla i Daspo contro CasaPound, scatenando un acceso dibattito su libertà di espressione e misure di prevenzione, mentre proseguono le indagini penali sui militanti del movimento.

Tar del Lazio annulla Daspo contro CasaPound: un nuovo capitolo nella controversa storia della destra - Movitaliasovrana.it
Un recente intervento del Tar del Lazio ha stravolto gli equilibri legati a CasaPound, un movimento di estrema destra noto per le sue pratiche controverse e i suoi legami storici con il neofascismo. Dopo le misure disciplinari imposte dal questore di Roma a carico di alcuni militanti, la decisione del tribunale amministrativo ha acceso un dibattito acceso sulle misure di prevenzione amministrativa e il loro utilizzo nell’ambito delle manifestazioni politiche.
Il contesto della decisione: CasaPound e le commemorazioni di Acca Larentia
Il 7 gennaio 2025 segna una data cruciale per CasaPound e i suoi sostenitori. In via Acca Larentia, un luogo emblematico per la destra radicale romana, si è svolta una commemorazione che ha richiamato l’attenzione degli inquirenti. Durante l’evento, si sono verificati saluti romani, l’esecuzione di canti di nostalgia e l’esposizione di bandiere. Tali manifestazioni, caratterizzate da un linguaggio quasi ritualistico, hanno portato a numerose denunce: ben 16 persone sono state identificate, tra cui militanti provenienti da diverse città italiane, come Milano, Napoli, Salerno, Caserta e Avellino. Non sono mancati neppure tifosi di squadre di calcio, la cui presenza ha complicato ulteriormente la situazione, data la loro fama di comportamenti estremi in ambito sportivo.
La reazione del questore e le misure imposte
Di fronte a questi eventi, il questore di Roma ha adottato misure drastiche, applicando i cosiddetti “Daspo fuori contesto”. Queste misure, storicamente associate agli ambiti dello sport e non a contesti politici, sono state ampliate a favore dell’ordine pubblico, posizionando la Questura in un ruolo di fermezza nei confronti di comportamenti ritenuti di stampo neofascista. Questa decisione, tuttavia, ha immediatamente suscitato polemiche e opposizioni da parte di CasaPound, che ha giudicato la mossa come un abuso degli strumenti legali a disposizione delle autorità.
La vittoria in tribunale di CasaPound
Il 2025 ha portato una svolta inaspettata: il Tar del Lazio ha accolto i ricorsi di CasaPound, dichiarando infondati i Daspo. Nel comunicato ufficiale si legge che tali provvedimenti erano “fuori contesto e impropri rispetto ai reati contestati”. La risonante vittoria in tribunale è stata accolta con entusiasmo da parte dei leader di CasaPound, come Gianluca Iannone e Luca Marsella, che si sono avvalsi di una équipe legale composta da noti avvocati per sostenere la loro causa. La risposta del movimento è stata diretta e incisiva, criticando apertamente l’uso di strumenti di carattere amministrativo per reprimere un’attività ritenuta legittima.
Le indagini penali e la posizione della Cassazione
Nonostante l’impatto della decisione del Tar, la situazione giuridica di CasaPound rimane complessa. La procura di Roma sta portando avanti indagini penali su 31 militanti, contestando reati più gravi, come quelli previsti dalle leggi Scelba e Mancino, che puniscono l’apologia del fascismo e comportamenti discriminatori. Questi sviluppi spostano l’attenzione dal piano amministrativo a quello penale, con conseguenze potenzialmente più gravi per i coinvolti.
La recente posizione espressa dalla Cassazione ha influenzato il contesto legale attuale, riconoscendo il saluto romano non solo come un simbolo politico, ma anche come un gesto che porta con sé una carica offensiva e illegittima. Queste affermazioni potrebbero ripercuotersi sulle indagini in corso e sull’orientamento futuro della magistratura nei confronti di CasaPound.
Il dibattito pubblico si intensifica
Con i nuovi sviluppi normativi e giuridici, la controversia riguardante CasaPound e i saluti romani riaccende passioni e dibattiti in tutta Italia. Le diverse posizioni politiche e sociali emergono con forza, rendendo l’argomento attuale di grande interesse pubblico. Mentre le indagini penali proseguono, la decisione del Tar rappresenta soltanto un capitolo di una storia che continua a suscitare vivaci reazioni tra le varie fazioni, amplificando il clima di conflitto attorno a temi delicati come la libertà di espressione e la lotta contro la discriminazione. Le prossime mosse delle autorità e la risposta del movimento di estrema destra potranno influenzare significativamente l’evoluzione del dibattito politico e sociale in Italia.