Il fascino dei Campi Flegrei: un documentario per celebrare un patrimonio unico al mondo
Il progetto “Burning Beauty” di Luigi Pingitore esplora i Campi Flegrei, evidenziando la loro ricchezza culturale e storica, mentre affronta i rischi vulcanici attraverso una narrazione innovativa e partecipativa.

Il fascino dei Campi Flegrei: un documentario per celebrare un patrimonio unico al mondo - Movitaliasovrana.it
I Campi Flegrei, celebre area vulcanica nel cuore della Campania, stanno attirando l’attenzione soprattutto a causa dei recenti eventi bradisismici e vulcanici. Il regista Luigi Pingitore, attraverso il suo nuovo progetto “Burning Beauty“, si propone di mostrare al mondo non solo i rischi associati a questo territorio, ma anche la sua straordinaria ricchezza culturale, storica e naturale. Con l’ambizione di candidare la zona a patrimonio Unesco, Pingitore intende svelare le meraviglie di un luogo che è molto di più di un semplice sito geologico.
Una terra di splendore e storia
Il progetto “Burning Beauty” sarà un viaggio visivo attraverso le bellezze dei Campi Flegrei, una regione che comprende comuni come Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano e parte di Napoli. Questa zona ospita circa 800 mila abitanti e racchiude un patrimonio artistico e storico inestimabile. Oltre alla sua storia mitologica, rappresentata da figure come la Sibilla Cumana, l’area si vanta di un insieme di attrazioni culturali che vanno dalla Piscina Mirabilis, antica cisterna romana, all’anfiteatro Flavio. La narrazione di Pingitore sarà un invito a scoprire le storie e le tradizioni di questi luoghi, per conoscerli oltre il loro aspetto geologico.
Un approccio innovativo alla filmografia
“Burning Beauty” è prodotto da Persona Produzioni in collaborazione con il Parco Archeologico di Cuma, puntando a una narrazione autentica e diversificata. A differenza di molti progetti tradizionali, Pingitore ha scelto di escludere partner produttivi che si focalizzerebbero esclusivamente sugli aspetti catastrofici del territorio, come i pericoli vulcanici. In questo modo, l’intento è quello di evitare di presentarsi come “turisti del dolore“, raccontando piuttosto una storia di bellezza e resilienza. Questo approccio consapevole vuole mettere in risalto la straordinarietà dei luoghi colpiti da una potenziale eruzione, sottolineando l’importanza della salvaguardia non solo delle persone ma anche di un’eredità culturale che rischia di perdersi.
Crowdfunding e partecipazione pubblica
Pingitore ha lanciato una campagna di crowdfunding su Produzioni del Basso per finanziare il progetto, coinvolgendo la comunità locale e chiunque desideri contribuire a una causa che va oltre la semplicità della narrazione visiva. L’iniziativa ha attratto anche sponsor e partners come Campi Flegrei Active. Questo movimento di partecipazione rappresenta non solo un modo per supportare la produzione, ma anche un tentativo di avvicinare il pubblico alle problematiche del territorio e alle storie che esso custodisce.
Il documentario come esplorazione emotiva
Le riprese di “Burning Beauty” inizieranno in estate, con l’intento di trasmettere un’esperienza di viaggio tra bellezze e minacce. Pingitore descrive il suo lavoro come “un viaggio sospeso tra paradiso e inferno“, riflettendo su come la gente e le istituzioni si impegnano nella tutela sia delle persone che dei luoghi. La narrazione evocherà momenti di meraviglia e fascino, mostrando un territorio che ha più anime, unendo naturale e culturale in un quadro complesso e affascinante. L’obiettivo non è solo documentare, ma far emergere una storia che molti potrebbero non conoscere, richiamando l’attenzione su un’area che, nonostante i suoi pericoli, continua a stupire e ispirare.