Nuovi percorsi di reinserimento sociale: inaugurato il complesso sportivo nella casa circondariale di Secondigliano
Il progetto “Rigiocare il Futuro” trasforma la Casa Circondariale di Secondigliano in un polo sportivo, promuovendo il reinserimento sociale dei detenuti attraverso attività sportive e formative.

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Un vero punto di svolta per il sistema penitenziario italiano è rappresentato dal recente progetto “Rigiocare il Futuro”. Questo ambizioso progetto ha portato alla realizzazione del più grande complesso sportivo mai costruito in un carcere italiano, all’interno della Casa Circondariale “Pasquale Mandato” di Secondigliano, Napoli. L’inaugurazione ha visto la partecipazione di ex calciatori del Napoli e di diverse personalità legate al mondo sportivo e sociale, dimostrando così l’importanza di un approccio integrato per il reinserimento dei detenuti nella società. Questa iniziativa si propone di andare oltre le mura carcerarie, favorendo l’inclusione sociale e lavorativa.
Il progetto “Rigiocare il Futuro”
Il progetto “Rigiocare il Futuro” si fonda sulla convinzione che il gioco e le attività sportive possano avere un impatto positivo non solo sul benessere individuale, ma anche sulla società in generale. Nella Casa Circondariale di Secondigliano, il nuovo polo sportivo rappresenta un’opportunità per i detenuti di riabilitarsi attraverso il coinvolgimento in attività fisiche e corsi di formazione. Le prime attività sono già iniziate, includendo sport come il calcio e il padel. Il coinvolgimento di ex calciatori professionisti all’inaugurazione ha aggiunto un valore emotivo, testimoniando che il legame tra sport e reinserimento è un tema condiviso e supportato da figure importanti nel panorama sportivo.
La partnership tra Sport Senza Frontiere e Seconda Chance
Al cuore di questo progetto ci sono due organizzazioni: Sport Senza Frontiere e Seconda Chance. Sport Senza Frontiere è un’associazione che si dedica a utilizzare lo sport come strumento di inclusione sociale, mentre Seconda Chance, nata nel 2022, offre supporto per il reinserimento di ex detenuti nella vita sociale e lavorativa. La collaborazione tra queste due realtà ha dato vita a un’iniziativa che non solo punta a costruire un nuovo spazio fisico, ma che punta a creare anche un ambiente educativo e di crescita personale. I detenuti avranno accesso a programmi formativi mirati che favoriscono non solo l’acquisizione di competenze pratiche, ma anche un cambio di mentalità che li aiuterà a costruire un futuro migliore al di fuori delle mura del carcere.
La testimonianza della direzione penitenziaria
Giulia Russo, Direttrice della Casa Circondariale “Pasquale Mandato”, ha sottolineato l’importanza di un presidio sportivo all’interno dell’istituto. La sua dichiarazione evidenzia come l’inclusione di spazi dedicati allo sport nell’ambiente penitenziario abbia ricevuto un’accoglienza positiva, sia da parte dei detenuti sia del personale. La politica di gestione della popolazione detenuta cerca di integrare attività ricreative e formative per promuovere una rieducazione che possa portare a una maggiore inclusione nella società. I benefici di tali iniziative possono riflettersi anche nella comunità esterna, creando un circolo virtuoso di rispetto e collaborazione.
I partner istituzionali e privati
L’iniziativa ha ottenuto il supporto di una rete ampia di partner, che comprende enti locali, regionali e aziende. Il Comune di Napoli, la Regione Campania e la Direzione della Casa Circondariale hanno conferito patrocinio al progetto. Tra i partner privati, figurano Entain, Ita Airways, Miri spa e Sky, solo per citarne alcuni. La presenza di rappresentanti di diverse istituzioni durante l’inaugurazione sottolinea l’importanza di unire le forze per affrontare il tema della reintegrazione dei detenuti. Oltre a garantire risorse economiche, la partecipazione di queste entità è fondamentale per arricchire il progetto di competenze e capacità organizzative diverse, creando così un modello replicabile anche in altre situazioni.
Questa iniziativa dimostra che quando diverse forze si uniscono con un obiettivo comune, il cambiamento è possibile, e contribuisce a un futuro dove anche chi ha sbagliato ha il diritto di riscoprire la propria dignità e reintegrarsi nella società.