Scandalo accademico a Napoli: Maria Rosaria Boccia indagata per falsificazione di documenti universitari
La Procura di Napoli indaga Maria Rosaria Boccia per presunti reati legati alla sua laurea in economia, inclusi falso e plagio, con ripercussioni anche sul governo e sulla reputazione delle università coinvolte.

Scandalo accademico a Napoli: Maria Rosaria Boccia indagata per falsificazione di documenti universitari - Movitaliasovrana.it
La Procura di Napoli ha avviato indagini nei confronti di Maria Rosaria Boccia, una nota imprenditrice di Pompei, coinvolta in uno scandalo che ha avuto ripercussioni anche a livello ministeriale. L’attenzione si concentra sulla sua laurea in economia, con accuse di falso, truffa e falsa attribuzione di valori altrui. In questo contesto, le autorità hanno acquisito documenti cruciali presso diverse istituzioni accademiche italiane, tra cui l’Università Parthenope di Napoli, la Pegaso e la Luiss Guido Carli di Roma.
Le indagini sulla laurea di Maria Rosaria Boccia
Maria Rosaria Boccia è finita sotto la lente d’ingrandimento della Procura a seguito di sospetti riguardanti il percorso di studi che l’ha portata a conseguire la laurea in economia. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Napoli stanno esaminando la predisposizione di informazioni e documenti forniti da Boccia, in particolare quelli relativi al suo passaggio dalla Parthenope alla Pegaso. Quest’ultima università avrebbe accettato la trascrizione di esami effettuati in precedenza senza alcuna verifica della veridicità del documento allegato, un’autocertificazione non firmata. Il timore è che questa prassi possa aver creato una situazione di illegittimità nel riconoscimento del titolo accademico.
L’indagine si estende anche a verificare se Boccia ha realmente completato gli obblighi formativi richiesti per il conseguimento della laurea. In caso di accertamento del falso, le conseguenze legali potrebbero essere severe e interessare non solo la vita professionale dell’imprenditrice, ma anche la reputazione delle università coinvolte.
Il sospetto di plagio e la denuncia dall’Università Pegaso
Oltre alle accuse di truffa, un’altra contestazione di peso riguarda la presunta falsificazione attribuita alla tesi di laurea di Boccia. Si sospetta infatti che l’imprenditrice possa aver plagiato il lavoro di una studentessa della Luiss, la quale si è laureata nel 2019. Questo elemento ha preso corpo dopo un servizio andato in onda su Rete 4 il 9 settembre 2024, il quale sollevava interrogativi sull’autenticità della tesi di Boccia.
La Pegaso ha avviato un’indagine interna in seguito all’esposto per verificare queste affermazioni e accertare le modalità di presentazione della tesi. Se queste accuse dovessero rivelarsi fondate, Boccia rischierebbe di affrontare non solo le conseguenze legali, ma anche pesanti ripercussioni sulla sua carriera imprenditoriale.
Ripercussioni sul governo e sul ministro della Cultura
Questo caso ha sollevato un polverone mediatico, tale da costringere il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a rassegnare le dimissioni lo scorso settembre, pochi giorni dopo l’emergere delle prime informazioni riguardanti lo scandalo. La questione tocca nervi scoperti in un contesto in cui la trasparenza accademica e la veridicità dei titoli di studio sono sempre più scrutinati dalla società e dalle istituzioni.
Il coinvolgimento delle università e delle autorità governative nella gestione di questo caso è cruciale. Scandali di questo tipo minano la fiducia del pubblico nei confronti delle istituzioni e sollevano interrogativi sull’efficacia dei controlli da parte delle università stesse. Gli sviluppi di questa indagine potrebbero avere implicazioni significative per le politiche accademiche e per la cultura della meritocrazia nel paese.
Le indagini sono ancora in corso e si attendono sviluppi futuri che potranno chiarire la situazione e definire le responsabilità.