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Tragedia aerea in India: aereo di Air India si schianta dopo il decollo, 241 vittime e un solo sopravvissuto

Un volo dell’Air India è precipitato poco dopo il decollo da Ahmedabad, causando 241 morti e un solo sopravvissuto. La tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza aerea.

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Tragedia aerea in India: aereo di Air India si schianta dopo il decollo, 241 vittime e un solo sopravvissuto - Movitaliasovrana.it

Un tragico incidente aereo ha scosso l’India e il mondo intero. Giovedì 12 giugno 2025, un volo dell’Air India, identificato come AI-171, è precipitato poco dopo il decollo dall’aeroporto di Ahmedabad, a circa 10 minuti dal decollo, mentre si dirigeva verso Londra Gatwick. L’impatto ha causato ingenti danni in un’area residenziale, e le conseguenze sono devastanti, con la perdita di 241 vite. Solo un uomo, Vishwash Kumar Ramesh, è stato trovato sopravvissuto.

Un volo fatale e le vite spezzate

Nonostante il decollo avvenuto alle 13:39 ora locale, il volo AI-171 ha subito una serie di problematiche tecniche che lo hanno portato ad un precipitoso schianto. L’inquietante boato ha fatto eco nel silenzio della zona residenziale circostante, riempiendo l’aria di angoscia e confusione. I soccorritori sono intervenuti tempestivamente, ma la devastazione era già evidente.

Delle 242 persone a bordo, soltanto Vishwash Kumar Ramesh è riuscito a sopravvivere. Questo giovane, il cui destino sembra quasi miracoloso, rappresenta una piccola luce in un quadro di dolore e smarrimento. Le vite degli altri passeggeri, invece, sono storie drammatiche e cupe, che raccontano di sogni e speranze spezzati.

Storie di vite tra le ceneri

Un caso emblematico è quello di Arjun Patolia, un padre che stava tornando a Londra per riabbracciare le sue due bambine di 8 e 4 anni. Arjun si trovava in India per una missione disperata, quella di spargere le ceneri della moglie Bharatiben, deceduta a Londra soltanto una settimana prima. Dopo aver rispettato l’ultimo desiderio della moglie di essere cremato in un fiume locale, si è imbarcato con l’intento di tornare a casa. Purtroppo, il destino ha riservato per lui un esito tragico, e mai più vedrà le sue figlie.

Un altro racconto straziante è afferente alla famiglia di Akeel Nanawaba. Questo trentaseienne, assieme alla moglie Hannaa e alla loro bimba Sara di quattro anni, stava rientrando a casa dopo giorni di celebrazioni in India. Le loro speranze e i loro sogni si sono spezzati in un attimo, lasciando un vuoto incolmabile in chi è rimasto.

Un’ultima testimonianza tramite video

Fra le tragiche storie emerse, ve ne è una che ha colpito l’opinione pubblica. Fiongal e Jamie Greenlaw-Meek, conosciuti per gestire un centro di benessere spirituale, avevano girato un video poco prima di andare in aeroporto. Nelle immagini, sorridenti, annunciano: “Siamo in aeroporto, stiamo per imbarcarci. Arrivederci India. Torniamo felicemente a casa.Le loro parole, pronunciate cariche di gioia e serenità, si sono trasformate in un tragico presagio, sottolineando la precarietà della vita e l’imprevedibilità del destino.

Tale evento ha aperto un dibattito sul tema della sicurezza aerea, rispolverando preoccupazioni già note riguardo alla gestione dei voli commerciali e alla prevenzione di incidenti così devastanti, che non colpiscono solo i passeggeri, ma intere famiglie e comunità. La tragedia ha portato a un’inchiesta approfondita, con l’obiettivo di scoprire le cause del disastro e evitare che situazioni simili si ripetano in futuro.