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Elettori e disaffezione: il consiglio di Alaeddine Kaabouri sulla recente consultazione referendaria

Il referendum sulla cittadinanza a Thiene ha evidenziato un divario tra cittadini e istituzioni, con Alaeddine Kaabouri che promuove il dialogo per una maggiore inclusione e partecipazione democratica.

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Elettori e disaffezione: il consiglio di Alaeddine Kaabouri sulla recente consultazione referendaria - Movitaliasovrana.it

Il referendum sulla cittadinanza svoltosi recentemente ha suscitato un acceso dibattito nel comune di Thiene e nell’intero territorio dell’Alto Vicentino. Alaeddine Kaabouri, consigliere di maggioranza, ha intrapreso un’intensa campagna di sensibilizzazione per coinvolgere la popolazione nel processo referendario, denunciando la mancanza di informazione da parte delle istituzioni. Le sue osservazioni mettono in luce le contraddizioni sociali e il divario percepito tra la popolazione e le decisioni politiche.

L’impegno sul territorio: ascoltare le voci dei cittadini

Per oltre un mese e mezzo, Kaabouri ha percorso i comuni del Vicentino, dedicando i suoi fine settimana ad interagire con i cittadini. La sua strategia? Essere presente nelle piazze, ascoltando paure e domande delle persone riguardo l’importanza del referendum sulla cittadinanza. Nel suo racconto, sottolinea l’importanza di comunicare direttamente con le persone, senza l’intermediazione delle istituzioni che, a suo avviso, hanno scelto il silenzio per evitare il confronto diretto.

Durante questi incontri, ha distribuito materiale informativo, discutendo delle implicazioni del referendum e cercando di chiarire le false credenze che circolano sulla cittadinanza. Insieme a collaboratori locali come Carlo Cunegato e i giovani della Cigl, ha cercato di colmare un vuoto informativo che ha lasciato i cittadini in una condizione di indifferenza. Kaabouri ha fortemente espresso la convinzione che la democrazia può prosperare solo quando le persone vengono realmente coinvolte nelle decisioni che influenzano le loro vite quotidiane.

Kaabouri ha fatto notare che è fondamentale affrontare la paura del diverso e il pregiudizio che permeano il Paese, evidenziando come la cultura dell’inclusione sia ancora troppo distante dalla realtà. Secondo lui, ogni cittadino, indipendentemente dalla sua origine, merita di sentirsi parte integrante della comunità che abita.

I risultati del referendum: uno specchio della società

Il referendum sulla cittadinanza ha avuto esiti significativi, con oltre 15 milioni di persone che si sono recate alle urne, di cui 13 milioni hanno espresso un voto favorevole. Questo dato rappresenta un forte segnale da parte di un’ampia fetta della popolazione che chiede una maggiore inclusione e riconoscimento per i membri della società che, nonostante la mancanza di documenti ufficiali, vivono e contribuiscono alla collettività. Questo supporto rappresenta un cambiamento importante rispetto ai risultati elettorali precedenti, sottolineando una crescita nella consapevolezza sociale.

Tuttavia, Kaabouri non trascura il rovescio della medaglia. La sua riflessione si concentra sulla bassa affluenza al voto nel comune di Thiene, dove solo il 26,4% dei cittadini aventi diritto ha partecipato alla consultazione. Questa percentuale, corrispondente a sole 4.724 persone, solleva interrogativi fondamentali sulla disaffezione dei cittadini verso la politica, che, secondo l’esponente locale, va oltre una semplice mancanza di interesse.

Le cifre parlano di una disconnessione profonda, di una distanza che nasce dall’assenza di comunicazione e confronto tra istituzioni e cittadini. Kaabouri percepisce quindi l’urgenza di affrontare questa realtà con determinazione, sottolineando la necessità di lavorare per ricostruire fiducia e coinvolgimento nel processo democratico.

La sfida della ricostruzione dei legami

Per Alaeddine Kaabouri, la cittadinanza va oltre la mera acquisizione di diritti legali; comprende una partecipazione attiva alla vita comunitaria. Egli sostiene che la vera sfida non risiede solo nel raggiungimento di risultati più inclusivi, ma nella capacità di avvicinare la società e le istituzioni. È fondamentale che i cittadini possano esprimere le proprie opinioni, partecipare attivamente ai referendum e alle elezioni, ed essere ascoltati.

A fronte delle assenze alle urne, è fondamentale mettere in atto forme di coinvolgimento che vadano a toccare le vulnerabilità percepite dalle persone. Kaabouri propone di iniziare un dialogo aperto per comprendere meglio le ragioni di chi si è astenuto dal voto, per costruire un senso di comunità e riavvicinare le persone alle decisioni che le riguardano direttamente.

Il consigliere si dichiara pronto a ripartire con un rinnovato spirito di dialogo e collaborazione, lavorando fianco a fianco con tutti i cittadini, siano essi pro o contro il referendum, per avviare un confronto diretto e significativo. L’obiettivo è promuovere una cultura della partecipazione e dell’ascolto, affinché l’atto di votare diventi un momento di condivisione e non un motivo di divisione.

Questa nuova fase di impegno, che Kaabouri apre al dibattito, richiama tutti a rimboccarsi le maniche con rinnovato vigore e a lavorare insieme per un futuro migliore.