Home Sicurezza nella sanità siciliana: il M5S chiede il riscatto della legge del 1998 sulle liste d’attesa

Sicurezza nella sanità siciliana: il M5S chiede il riscatto della legge del 1998 sulle liste d’attesa

La Sicilia affronta una crisi sanitaria con liste d’attesa in aumento e una legge del 1998 dimenticata. Il M5S chiede riforme urgenti e mobilita i cittadini per un cambiamento.

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Sicurezza nella sanità siciliana: il M5S chiede il riscatto della legge del 1998 sulle liste d'attesa - Movitaliasovrana.it

La situazione sanitaria in Sicilia sta raggiungendo livelli critici, specialmente per quanto riguarda le liste d’attesa per ricoveri ed esami. Una legge risalente al 1998, pensata per affrontare questi problemi, è di fatto dimenticata, a dispetto di una realtà sempre più difficile per i cittadini. Il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola, ha lanciato un appello per rispolverare il decreto legislativo 124 di quel lontano anno, un’iniziativa che potrebbe offrire un sollievo concreto all’utenza del servizio sanitario pubblico.

La legge 124 del 1998: cosa prevede e perché è dimenticata

La legge 124 del 1998, anche se datata, aveva un’importante funzione: garantire ai cittadini la possibilità di ricevere prestazioni sanitarie nel settore privato a costi accessibili tramite un ticket, qualora il servizio pubblico non rispettasse i tempi di attesa. Questa norma, ridotta a mero documento cartaceo, non ha mai trovato un’applicazione efficace. Come spiegano Di Paola e Antonio De Luca, capogruppo del M5S all’Assemblea Regionale Siciliana, la legge sarebbe pienamente applicabile se i meccanismi burocratici fossero snelliti.

I problemi principali di questa legge risiedono nella sua complessità: le Regioni e le ASL sono chiamate a definire i tempi di attesa per prestazioni mediche, che dovrebbero essere comunicati ai pazienti. Se questi tempi vengono superati, il cittadino ha il diritto di richiedere l’attivazione della legge intramoenia, che consente di ricevere cure nel privato. Tuttavia, procedere in questa direzione è un percorso tortuoso, che richiede di presentare richieste formali con documentazione specifica, un’opzione che si rivela spesso impraticabile per gli utenti.

Il meccanismo complesso della richiesta di accesso alla sanità privata

Affrontare la burocrazia per far valere i propri diritti nel sistema sanitario non è semplice. Il paziente che ha atteso oltre i tempi stabiliti deve inviare una richiesta al direttore generale della ASL, allegando vari documenti, come la prescrizione con la classe di priorità e le prove della mancata prenotazione. A questo punto, la ASL prende in carico la richiesta, ma potrebbe non risultare sufficientemente sollecita nel trovare una struttura adeguata a erogare il servizio richiesto. Inoltre, ci sono frequenti lamentele riguardo alla mancanza di attestazioni formali da parte dei CUP, che rendono praticamente impossibile dimostrare il ritardo nella prenotazione.

Di Paola, denunciando questa situazione, sottolinea come il procedimento d’accesso alla sanità intramoenia risulti troppo complicato, costringendo i pazienti a districarsi tra scartoffie senza garanzie di successo. Questo ingolfamento burocratico non solo scoraggia i cittadini ma li espone a lunghe attese, soprattutto in un sistema come quello siciliano, che da anni è sotto osservazione per le sue inefficienze.

La crisi della sanità siciliana e le richieste di cambiamento

La situazione sanitaria in Sicilia è talmente allarmante che ci sarebbero attualmente circa 2000 richieste in attesa di essere esaudite. Questo scenario ha spinto l’assessora alla Salute, Daniela Faraoni, a convocare in modo urgente i dirigenti della Sanità. Secondo Di Paola e De Luca, è evidente che i risultati auspicati dal governo non sono stati raggiunti e che i direttori generali delle ASL e degli ospedali devono rassegnare le dimissioni, come chiarito nei loro contratti.

Per affrontare questa emergenza, il M5S ha presentato una mozione all’Assemblea regionale siciliana, proponendo che le strutture private richiedano direttamente i rimborsi alla Regione. In questo modo, il cittadino non potrebbe più anticipare somme per ricevere le prestazioni, una questione particolarmente critica per coloro che si trovano in difficoltà economica. L’obiettivo principale è ridare potere al cittadino, liberandolo da un sistema che ora sembra più un ostacolo che una soluzione alla sua salute.

Manifestazione a Palermo: un segnale di lotta collettiva

La battaglia del M5S per la sanità siciliana ha assunto toni sempre più incisivi, culminando in una grande manifestazione prevista a Palermo. L’evento, fissato per domenica prossima, vedrà la presenza di vari esponenti politici, associazioni e sindacati, uniti nella richiesta di una sanità più efficiente. Il leader del M5S, Giuseppe Conte, parteciperà a questa mobilitazione, che promette di portare in piazza le istanze di una comunità sempre più delusa dal servizio sanitario.

L’appuntamento è alle 16.30 a piazza del Parlamento, con un corteo che si dirigerà verso piazza Bologni per ascoltare gli interventi previsti. La volontà è quella di mobilitare il maggior numero possibile di cittadini, affinché ognuno possa esprimere il proprio disagio verso un sistema che non funziona. La presenza di pullman da tutte le province siciliane è un chiaro segnale della gravità della questione e della necessità di un cambiamento immediato per la salute pubblica.

La salubrità della società siciliana è sotto assedio e l’urgenza di affrontare la crisi delle liste d’attesa è palpabile. La lotta continua e i cittadini sembrano pronti a sfruttare ogni opportunità per riappropriarsi dei propri diritti.