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Tragico incidente sul Monviso: trovati i corpi di due escursionisti nel Canale Coolidge

Due escursionisti trovati senza vita sul Monviso dopo tre giorni di ricerche. Il tragico evento evidenzia i rischi dell’escursionismo in montagna e l’importanza della sicurezza nelle attività outdoor.

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Tragico incidente sul Monviso: trovati i corpi di due escursionisti nel Canale Coolidge - Movitaliasovrana.it

Due escursionisti, un uomo e una donna, sono stati trovati senza vita sul versante settentrionale del Monviso, nel Canale Coolidge. I due erano scomparsi tre giorni prima, dando luogo a una mobilitazione delle squadre di soccorso alpine. L’intero evento ha colpito profondamente gli appassionati della montagna e i familiari degli escursionisti, che avevano perseguito la loro passione con l’intento di raggiungere la vetta. Questo tragico episodio mette in evidenza i rischi legati ad attività escursionistiche in ambienti montani.

Una partenza avventurosa e l’allerta dei familiari

I due escursionisti erano partiti lo scorso lunedì con l’obiettivo di raggiungere il bivacco Villata, un punto di partenza per l’ascensione al Monviso tramite il Canale Coolidge. L’idea era di iniziare l’ascensione di notte, un’attività che richiede esperienza e preparazione. Tuttavia, dopo il lunedì, non hanno dato più notizie, suscitando preoccupazione nei familiari. La loro scomparsa ha portato all’allerta e alla richiesta di intervento del Soccorso alpino, che ha immediatamente avviato le ricerche.

Le operazioni di ricerca sono scattate già nel giorno successivo alla segnalazione della scomparsa. Gli operatori hanno interpellato i gestori del rifugio Quintino Sella e del bivacco Boarelli, ma non c’erano tracce dei dispersi in nessuna delle due strutture. L’assenza di segnalazioni ha accresciuto le preoccupazioni, spingendo i soccorritori a cercare ulteriori informazioni. Dopo aver identificato l’auto dei due escursionisti, parcheggiata al Pian del Re, le basi delle operazioni si sono trasferite verso l’alto, collegando rapidamente i team di soccorso con i luoghi di possibile interesse.

Operazioni di ricerca e recupero

Una volta stabilite le ultime possibili tracce dei dispersi, i tecnici del Soccorso alpino e speleologico piemontese sono stati trasportati in quota. Sono stati sbarcati presso il bivacco Andreotti, dove hanno iniziato le verifiche riguardanti il percorso di discesa. Altrettanto importanti sono state le informazioni ottenute sul libro di vetta, dove spesso si registrano i passaggi degli escursionisti. La sforzo di rintracciare i dispersi ha coinvolto diversi soggetti, tra cui la centrale operativa piemontese e gli organi competenti per garantire la massima efficienza nell’operazione.

Mercoledì mattina, gli sforzi di perlustrazione con l’elicottero del Soccorso alpino hanno dato esito. I corpi degli escursionisti sono stati individuati nel Canale Coolidge. Le condizioni di visibilità e le difficoltà dell’area hanno reso cruciali queste operazioni di ricerca aerea. Stabiliti i contatti con le autorità competenti, il magistrato ha dato il via libera per le operazioni di recupero.

Il recupero e i prossimi passi

Dopo l’individuazione delle salme, il recupero è stato coordinato dai Vigili del fuoco, che hanno operato in stretta collaborazione con il Soccorso alpino della Guardia di Finanza. Queste operazioni sono sempre delicate, poiché recuperare corpi in un ambiente montano presenta sfide specifiche, dovute al terreno impervio e alle condizioni atmosferiche. Gli operatori hanno dovuto muoversi con cautela, garantendo al contempo il rispetto della dignità dei dispersi.

L’accaduto ha scosso la comunità degli amanti della montagna e ha sollevato interrogativi sui rischi insiti nell’escursionismo in altura. Emerge la necessità di promuovere una cultura della sicurezza, sottolineando la preparazione, l’attrezzatura adeguata e l’importanza di informare i propri familiari prima di intraprendere avventure in solitaria. Con la triste conclusione di questa storia, rimane vivo il ricordo di due appassionati di montagna, che hanno intrapreso un viaggio per soddisfare il loro spirito d’avventura, ma purtroppo ne hanno pagato il prezzo più alto.